Banca Progetto: 400 milioni dal Fitd per il salvataggio

Il fondo cederà successivamente il capitale a una società partecipata dalle cinque maggiori banche italiane, mantenendo una quota non superiore al 9,9 per cento. In arrivo anche la vendita di crediti deteriorati per 1,6-1,8 miliardi

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Banca-Progetto

Prende corpo il risanamento di Banca Progetto. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) ha comunicato ieri di aver sottoscritto un accordo vincolante con le cinque maggiori banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bpm, Mps, Bper) per il risanamento dell’istituto di credito, commissariato a marzo dalla Banca d’Italia, così da tutelare i suoi depositanti.

Il piano, che si differenzia dalle anticipazioni pubblicate nei giorni scorsi da Il Messaggero, prevede – spiega il comunicato del Fitd – la ricapitalizzazione della banca da parte dello stesso Fondo interbancario con la successiva cessione del capitale a una società partecipata pariteticamente dalle cinque banche del consorzio. Il Fitd manterrà comunque una partecipazione non superiore al 9,9 per cento.

Per effetto della ricapitalizzazione si ridurrà al minimo la quota di possesso di Banca Progetto che attualmente fa capo al fondo di private equity Oaktree.
«L’impegno delle parti – sottolinea il comunicato – è di finalizzare l’operazione nel più breve tempo possibile, subordinatamente al completamento della due diligence, alla definizione degli accordi definitivi, all’ottenimento delle autorizzazioni delle competenti Autorità di Vigilanza, all’approvazione dell’assemblea dei soci di Banca Progetto e al soddisfacimento delle ulteriori condizioni previste nel term sheet».

Fin qui la comunicazione ufficiale del Fondo interbancario, le cui scarne indicazioni sono state colmate dalle interpretazioni dei giornali. L’operazione di salvataggio – secondo la ricostruzione di MFavverrà in tre tappe. In primo luogo verranno venduti gli attivi problematici, un portafoglio crediti da circa 1,6-1,8 miliardi, così da rimuovere i rischi che gravano sul bilancio. Nell’ambito di una gara gli asset sarebbero già nel mirino – scrive il quotidiano – di almeno tre operatori del settore: Prelios, DoValue e Amco.

La pulizia del bilancio si rende necessaria per i motivi che hanno portato al commissariamento della banca. Quest’ultima – ha ricordato Repubblica – ha ottenuto abbondanti finanziamenti con garanzia statale: solo nel 2023, su nuovi prestiti per 2.764 milioni, 2.117 beneficiavano della copertura del Fondo di Mcc e 646 dell’ombrello di Sace.

Molti dei finanziamenti erogati da Banca Progetto, alcuni collegati dal tribunale di Milano al mondo della ’ndrangheta, rischiano di non essere restituiti e perciò si sono trasformati in crediti deteriorati, se non proprio in sofferenze. Da qui l’esigenza di liberarsi di quel fardello mettendo in sicurezza i depositi di Banca Progetto, che valgono oltre 5 miliardi solo all’estero – tra Germania, Spagna e Olanda – su un totale di circa 7 miliardi, e sono in buona parte garantiti dallo stesso Fitd.

La seconda tappa del risanamento prevede appunto la ricapitalizzazione della banca, necessaria a ristabilire i coefficienti patrimoniali dopo la vendita degli Npl e a coprire i costi accessori.

L’intera manovra finanziaria – in questo tutti i giornali sono concordi – dovrebbe valere circa 400 milioni. Una volta conclusa l’operazione, il Fitd cederà la quota acquisita a una società partecipata pariteticamente dalle cinque banche, mantenendo per sé appunto una quota non superiore al 9,9 per cento.

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