Le imprese italiane stanno affrontando la sfida della transizione ecologica con maggiore efficacia rispetto al passato, secondo quanto emerge dall’ultimo ESG Outlook di CRIF, che monitora il rischio di transizione legato all’evoluzione verso un’economia più sostenibile. Nel 2024, le piccole e medie imprese hanno ridotto la loro presenza nelle fasce di rischio elevato di transizione del 6,6%, mentre le aziende collocate in classi di rischio basso o moderato sono aumentate di oltre 9 punti percentuali, segnalando un crescente impegno verso modelli di business a basse emissioni di carbonio e strategie più green.
Parallelamente, il sistema bancario ha riconosciuto e supportato questa evoluzione: la quota di credito destinata alle imprese più virtuose è salita al 38,1%, a conferma del ruolo strategico delle banche nel favorire investimenti sostenibili e nel guidare la transizione ecologica del tessuto economico nazionale. L’analisi settoriale mostra progressi significativi in comparti come immobiliare, meccanica e mezzi di trasporto, con l’immobiliare che ha dimezzato il rischio di transizione rispetto all’anno precedente. Anche i settori leisure, tessile e commercio di autoveicoli registrano miglioramenti grazie all’adozione di pratiche sostenibili e all’implementazione di tecnologie pulite.
Tuttavia, non tutti i comparti avanzano allo stesso ritmo: trasporti, logistica e marittimo rimangono tra i più in ritardo a causa dei costi energetici elevati e della necessità di modernizzare flotte e infrastrutture, mentre chimica, farmaceutica e oil & gas devono affrontare sfide strutturali legate a normative stringenti e al passaggio a fonti energetiche rinnovabili.
Un fattore chiave nel rischio di transizione è l’intensità delle emissioni di gas serra, che nel 2024 mostra un lieve calo rispetto al 2023, con forti differenze tra i settori: più virtuosi i servizi e i comparti a forte capitale umano, mentre trasporti, logistica e agricoltura registrano aumenti. Anche mining e oil & gas, pur rimanendo tra i più emissivi, hanno ridotto l’intensità grazie a minore uso di fossili e maggiore ricorso alle rinnovabili, insieme a miglioramenti in prodotti non metallici e utilities.
Secondo Marco Macellari, CEO di CRIF Synesgy Ratings, «i dati dell’ESG Outlook mostrano un quadro complesso ma incoraggiante: la riduzione dei rischi di transizione nelle PMI, la riallocazione del credito verso le imprese più virtuose e i progressi di alcuni settori a fronte delle difficoltà strutturali di altri raccontano un sistema economico in trasformazione».
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