Abi: cala ancora a marzo l’ammontare dei crediti deteriorati

Prosegue il trend di riduzione dei crediti deteriorati in Italia, mentre mutui e prestiti tornano a crescere

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Non si arresta la diminuzione dei crediti deteriorati in Italia. Il loro ammontare è sceso a marzo a 31 miliardi di euro, da 31,3 miliardi di dicembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, il calo è di oltre 165 miliardi. Lo segnala l’ABI nel suo rapporto mensile.

A marzo 2025, i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,51% dei crediti totali. Tale rapporto è rimasto invariato rispetto a dicembre 2024 (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015).

Intanto – si rileva ancora dal report dell’ABI – ad aprile 2025, l’ammontare dei prestiti a imprese e famiglie ha fatto registrare un aumento dello 0,3% rispetto a un anno prima: è la prima volta che accade dal marzo 2023. Nel marzo scorso, invece, la dinamica positiva aveva interessato soltanto i prestiti alle famiglie, cresciuti dell’1,1%, mentre per quelli alle imprese gli analisti dell’ABI avevano rilevato «una flessione di un punto percentuale».

Anche il costo dei mutui aumenta, però. Il mese scorso, infatti, il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è aumentato al 3,29%, dal 3,14% del mese precedente, mentre a dicembre 2023 era al 4,42%, risentendo dell’incremento del tasso Irs registrato a marzo scorso.

Secondo il rapporto ABI, il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,13% dal 4,21% del mese precedente. A sua volta, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,82% dal 3,92% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023.