Amco: meno ricavi e utili (ma anche meno debito) nel primo semestre 2025

La società del Mef chiude i conti al 30 giugno con un utile netto di 9,1 milioni. Gli AUM calati a 30,9 miliardi (-8%) e i ricavi a 196,6 milioni (-10%)

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Andrea Munari e Giuseppe Maresca, rispettivamente, Amministratore Delegato e Presidente di Amco

Nel primo semestre dell’anno Amco ha continuato a ridurre il suo debito e gli asset in gestione, in mancanza di nuove acquisizioni di portafogli e in linea con il piano strategico. Nel complesso, la società del Mef, specializzata nella gestione dei crediti, ha chiuso i conti al 30 giugno con un utile netto di 9,1 milioni (rispetto ai 23 milioni del primo semestre 2024).

L’ultima riga del bilancio riflette la decisione strategica di non aumentare l’esposizione nei portafogli deteriorati. Gli asset under management (AUM) di Amco sono calati a 30,9 miliardi (-8% in assenza di nuove acquisizioni), composti per il 74% da crediti in sofferenza (NPL) e per il 26% da inadempienze probabili (UTP).

Gli incassi sui deteriorati nel semestre hanno raggiunto i 783,6 milioni, in crescita del 9%, grazie alla vendita del primo portafoglio omogeneo di mutui re-performing in Italia (400 milioni). L’EBITDA è risultato pari a 91,8 milioni (-24% a/a). L’andamento – si legge nella nota della società – è l’effetto del calo dei ricavi per la riduzione dei crediti on-balance e dei maggiori costi del personale per nuove assunzioni, il rinnovo del contratto collettivo e il consolidamento di Exacta (società acquistata a fine aprile ed attiva nella gestione dei tributi non riscossi della P.A.).

I ricavi ammontano a 196,6 milioni (-10%) per i minori interessi da clientela dovuti alla diminuzione dei crediti on-balance, in linea con la strategia del piano. Gli effetti del nuovo business plan si vedono nell’aumento delle commissioni da servicing a 28,8 milioni (+24%), che beneficiano della diversificazione verso nuovi segmenti di mercato.

Gli aspetti più positivi della semestrale riguardano il lato patrimoniale, in cui il debito continua a calare, portando con sé una diminuzione della leva finanziaria della società. I ratios patrimoniali del gruppo sono in miglioramento, con un CET1 giunto al 39,9% (dal 35% del giugno 2024).

«I risultati del semestre – ha sottolineato l’amministratore delegato Andrea Munari – sono in linea con il piano strategico al 2028: la società è fortemente capitalizzata e produce valore dal portafoglio esistente sia con la gestione ordinaria sia attraverso azioni strategiche mirate, come la vendita di portafogli specificamente selezionati, composti da asset omogenei. La generazione di cassa prodotta dal business ci ha permesso di finanziare l’acquisizione di Exacta, una piattaforma complementare a quella di Amco che dota il Gruppo della struttura e del know-how per supportare la Pubblica Amministrazione nel recupero dei tributi non riscossi, rafforzando il nostro ruolo pubblico nella gestione dei crediti deteriorati».

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