Credito al consumo: primo trimestre 2025 in crescita (+5,9%)

Presentato il report Assofin-Crif-Prometeia. In marcata accelerazione sono soprattutto i mutui immobiliari (+50,2%) con una forte impennata delle surroghe (+107,7%)

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smartphone e pagamenti

Le famiglie italiane tornano a spendere per progetti di vita, ma con una cautela giustificata dall’attuale clima di incertezza. Dopo l’incremento registrato nel 2024, le erogazioni di credito al consumo sono cresciute anche nel primo trimestre dell’anno (+5,9%), sostenute in particolare dai prestiti personali (+12,6%) e dalla cessione del quinto (+7,6%).

È il quadro che emerge dall’Osservatorio Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, giunto alla 58ª edizione, che registra – in un contesto di rientro dell’inflazione e occupazione in aumento – una «ritrovata progettualità e capacità di spesa delle famiglie». Anche se «rimangono prudenti le politiche di concessione dei prestiti, riflettendo l’incertezza legata alle tensioni geopolitiche e commerciali e il loro impatto sulla capacità di rimborso dei richiedenti».

Accelerano nei primi tre mesi del 2025 i flussi di mutui immobiliari (+50,2%), con la decisa ripresa delle erogazioni per acquisto di abitazione (+46,9%), e vedono una nuova impennata le surroghe (+107,7%). Un effetto che arriva, però, anche da durate mediamente più lunghe dei mutui, con piani di rimborso più dilazionati nel tempo e sostenibili per i redditi delle famiglie. Parallelamente, cala l’importo medio del finanziamento anche sul fronte dei consumi al dettaglio. In diminuzione sono i finanziamenti per auto/moto (-1,8%), condizionati dal trend negativo delle immatricolazioni. Ed anche le rateizzazioni con carte di credito (-2,8%) su cui probabilmente influiscono anche i nuovi trend nei sistemi di pagamento come il Buy Now Pay Later (BNPL).

Il 2025 si preannuncia, pur in un contesto di instabilità geopolitica e commerciale che rende instabile lo scenario, di ulteriore crescita per il ricorso al credito da parte delle famiglie, in un contesto «di stabilizzazione della qualità del credito», con un aumento che dovrebbe proseguire anche nel prossimo biennio, quando dovrebbe stabilizzarsi intorno al 2%, sostenuto principalmente da un’attesa ripresa della Germania e dalle politiche di difesa europea. Un ulteriore fattore positivo riguarda la rischiosità, che si conferma contenuta, con il tasso di default del credito alle famiglie fermo all’1,4% a marzo 2025 e la rischiosità per i mutui ai minimi storici.