Frodi creditizie in Italia: meno casi ma più danni

Nel 2024 l’importo medio delle truffe supera i 4.800 euro. Crescono le frodi nei finanziamenti flessibili e aumentano i danni per le fasce adulte della popolazione

0
51
hacker-desktop

Il fenomeno delle frodi creditizie in Italia, alimentato dal furto d’identità e favorito dalla digitalizzazione dei servizi finanziari, non accenna a rallentare. Anzi, sebbene nel 2024 i casi rilevati siano leggermente diminuiti rispetto all’anno precedente (-4,6%), l’importo medio sottratto è cresciuto del 3,2%, superando i 4.800 euro a frode e portando il danno economico complessivo vicino ai 150 milioni di euro. Lo rivela l’ultimo Osservatorio CRIF – Mister Credit, che segnala un’evoluzione delle tecniche criminali verso obiettivi più redditizi e sofisticati.

A farne le spese sono soprattutto i prestiti personali, che hanno registrato un balzo del 65,9% nei casi di frode, con importi medi che superano i 16.600 euro. I truffatori sembrano infatti prediligere prodotti finanziari più flessibili, percepiti come più facilmente accessibili rispetto ai tradizionali prestiti finalizzati o alle carte di credito, che mostrano invece un calo. La fascia d’età più colpita resta quella tra i 41 e i 50 anni (22,1%), ma è il segmento tra i 51 e i 60 anni a registrare l’incremento più significativo.

La maggioranza delle vittime è composta da uomini (64,9%), anche se il fenomeno si conferma trasversale. Il report di CRIF evidenzia inoltre una polarizzazione degli importi frodati: diminuiscono le truffe sotto i 1.500 euro (-30%) mentre aumentano sensibilmente quelle tra i 3.000 e i 5.000 euro (+92,7%) e oltre i 10.000 euro (+29,4%).

Gli elettrodomestici si confermano i beni più frequentemente acquistati con finanziamenti fraudolenti, ma cresce anche la quota di spese legate alla casa (oltre il 10%) e ai consumi, inclusi beni di lusso e abbigliamento sportivo. In aumento anche le frodi legate a spese professionali, come corsi e avvii d’impresa, segno di una diversificazione degli obiettivi da parte dei criminali.

Sul piano territoriale, Lombardia, Campania, Sicilia e Lazio sono le regioni più colpite in termini assoluti, ma spicca il caso delle Marche, che segnano il maggior incremento percentuale (+28,9%). Quanto ai tempi di scoperta delle frodi, solo il 40% dei casi viene identificato entro sei mesi, mentre quasi un quarto emerge dopo tre anni e oltre il 17% addirittura dopo cinque anni, soprattutto quando si tratta di mutui.

«In risposta a questa minaccia crescente» – sottolinea CRIF – «è necessario integrare strumenti tecnologici avanzati – come intelligenza artificiale e big data analytics – con programmi di educazione digitale rivolti a consumatori e operatori». «Un approccio combinato che diventa sempre più indispensabile per intercettare frodi che, pur diminuendo in numero, risultano sempre più mirate, complesse e dannose».