Il factoring cresce in Italia e chiede semplificazione normativa per liberare liquidità alle imprese

Volume delle operazioni in aumento del 3,75% nei primi nove mesi del 2025, con previsioni di ulteriore crescita nel 2026

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Alessandro Carretta, Segretario Generale di Assifact

Il mercato del factoring in Italia conferma il suo ruolo strategico per la liquidità delle imprese, registrando nei primi nove mesi del 2025 un turnover cumulativo di 208,28 miliardi di euro, in crescita del 3,75% rispetto allo stesso periodo del 2024, con gli anticipi e corrispettivi erogati in aumento del 6,31%.
Settembre si è distinto per un incremento del 16,4% delle operazioni rispetto allo stesso mese del 2024, un ritmo che non si vedeva dal 2022.

I dati emergono dall’Osservatorio sul mercato del factoring organizzato a Milano da Assifact, l’Associazione italiana per il factoring che riunisce gli operatori di un settore che vale circa il 13% del Pil e supporta oltre 32.000 imprese italiane nello smobilizzo dei crediti e nella gestione del capitale circolante.

Secondo il rapporto ForeFact di Assifact, che combina dati congiunturali e indagini tra gli associati, il factoring chiuderà il 2025 in positivo e continuerà a crescere anche nel 2026, con previsioni medie di incremento del turnover intorno al 3,26%. Gli operatori stimano una crescita del 4,36% nel quarto trimestre 2025 e confermano aspettative positive anche per il prossimo anno.

Durante l’Osservatorio, il Direttore operativo Assifact Diego Tavecchia e il Segretario Generale Alessandro Carretta hanno sottolineato come le nuove linee guida dell’European Banking Authority sul default – che estendono da 30 a 90 giorni il termine per lo scaduto tecnico – possano liberare circa due miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi a favore delle PMI e dei fornitori della Pubblica Amministrazione, riconoscendo le specificità del factoring.

Carretta ha inoltre annunciato «un pacchetto di proposte da sottoporre a Governo e Parlamento per semplificare la normativa, eliminare ostacoli burocratici con l’obiettivo di rendere più agevole per le imprese lo smobilizzo dei crediti, l’accesso alla liquidità e la gestione del capitale circolante. Interventi che possono liberare ulteriori risorse per diversi miliardi di euro di liquidità per PMI e fornitori della Pubblica Amministrazione, sostenere investimenti e occupazione e rafforzare la resilienza dell’economia italiana».

Assifact propone una serie di interventi a costo zero per rimuovere i vincoli normativi e operativi che frenano lo smobilizzo dei crediti e l’accesso alla liquidità: armonizzare la definizione di default, introdurre requisiti patrimoniali proporzionati al rischio effettivo, aggiornare la disciplina della revocatoria, abolire clausole di incedibilità dei crediti e semplificare le cessioni verso la Pubblica Amministrazione, eliminando privilegi e formalità burocratiche.
L’attuazione di queste misure potrebbe liberare significative risorse finanziarie per le PMI e i fornitori della PA, rafforzando la competitività delle imprese italiane e la stabilità del sistema economico.

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