Le neobank europee non sono più semplici startup tecnologiche che sfidano le banche tradizionali, ma realtà sempre più consolidate e diversificate, capaci di attrarre milioni di clienti e di registrare performance in costante crescita. È quanto emerge da un’analisi di Morningstar DBRS, rilanciata da Teleborsa, che evidenzia come questi istituti digitali abbiano quintuplicato in media i propri bilanci negli ultimi cinque anni, grazie all’espansione dei prestiti, a nuove linee di business e a un contesto di tassi d’interesse favorevole.
Revolut, Starling, Monzo, N26 e bunq, solo per fare qualche nome, hanno fatto del retail banking il proprio fulcro, mentre altri player si sono specializzati su segmenti differenti: OakNorth sui prestiti alle PMI, Klarna sul credito al consumo e sul modello BNPL, Trade Republic sull’intermediazione finanziaria e Wise sui pagamenti internazionali senza licenza bancaria completa.
La spinta alla crescita non si è fermata al Vecchio Continente. Revolut, ad esempio, ha scelto l’America Latina come nuovo mercato, acquisendo Banco Cetelem in Argentina, mentre Starling guarda agli Stati Uniti e a una possibile quotazione, e bunq ha richiesto una licenza di broker-dealer Oltreoceano.
Non tutte le scommesse hanno avuto successo: ad esempio, N26 ha abbandonato i suoi piani americani per rafforzarsi in Europa. Allo stesso tempo, le neobank stanno ampliando i loro modelli di business. Klarna si sta trasformando in un operatore universale offrendo anche conti e carte di credito. Trade Republic ha ottenuto la licenza bancaria tedesca e punta a diversificare l’offerta, mentre operatori come Revolut e Monzo spingono su servizi accessori, come pacchetti di telefonia mobile in abbonamento.
Uno sviluppo che ha inevitabilmente attirato l’attenzione dei regulator, soprattutto in materia di antiriciclaggio. E infatti le sanzioni non sono mancate: N26 è stata sanzionata per 9,2 milioni di euro in Germania, Starling per 29 milioni di sterline nel Regno Unito, Monzo per 21 milioni di sterline, bunq per 2,6 milioni di euro e Revolut per 3,5 milioni di euro in Lituania.
Le recenti sanzioni mostrano che le neobank devono ancora rafforzare i propri standard di conformità, segno di un percorso di maturazione non concluso. Sul fronte della redditività i progressi sono evidenti, con Revolut e Wise che nel 2024 hanno superato di tre volte la media europea, mentre realtà come N26, Klarna e Trade Republic restano più deboli ma in ripresa.
Resta però il dubbio sulla loro capacità di rivoluzionare il settore: secondo Morningstar DBRS, nel breve-medio periodo le banche tradizionali continueranno a mantenere il ruolo centrale, mentre le challenger bank si affermeranno come complemento più che come alternativa.
Iscriviti alla newsletter: https://www.bebankers.it/newsletter/