Open Banking in Italia: cresce la fiducia, 57,4% dei conti collegati con successo

Nel primo semestre 2025 migliorano i tassi di connessione dei conti correnti e aumenta l’adesione dei giovani e dei clienti a basso rischio

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Secondo l’ultimo Market Outlook di CRIF, nel primo semestre del 2025 il tasso di successo nella connessione di un conto corrente tramite Open Banking in Italia è salito al 57,4%, segnando un incremento di circa 8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2024.

L’Open Banking è un ecosistema digitale che permette lo scambio sicuro di dati finanziari tra banche e altre aziende, con il consenso del cliente. Grazie a questa apertura, consentita dalla direttiva europea PSD2, gli utenti possono utilizzare servizi e applicazioni di terze parti (come le fintech) per accedere alle proprie informazioni bancarie, gestire i propri conti e iniziare pagamenti, ottenendo così servizi più innovativi e personalizzati.

L’incremento dell’Open Banking rilevato da CRIF riguarda in particolare i soggetti «New to Credit», cioè coloro che non hanno avuto precedenti accessi al credito, che mostrano una propensione più alta a fornire l’accesso ai propri dati, e la Generazione Z, la cui presenza tra gli utenti con connessione riuscita cresce del 3,2%.

L’aumento riguarda anche i clienti con profilo di rischio basso, mentre diminuiscono lievemente quelli con redditi più alti, a favore di fasce di reddito medio-basse, coerentemente con la maggiore diffusione di utenti più giovani e digitalizzati.

Il report evidenzia inoltre come il fenomeno dell’Open Banking stia lentamente cambiando il comportamento finanziario degli italiani: i nuovi utenti mostrano maggiore apertura verso la condivisione dei dati, anche grazie alla diffusione di strumenti di pagamento innovativi come il BNPL (Buy Now Pay Later), mentre la clientela più tradizionale mantiene ancora un atteggiamento prudente.

La connessione di conti principali, rispetto a quelli secondari, conferma un minore rischio creditizio, indicando come l’Open Banking possa diventare uno strumento utile per una valutazione più accurata e trasparente dei clienti da parte degli istituti finanziari.

Antonio Deledda, Executive Director di CRIF, commenta: «L’implementazione dell’Open Banking in Italia rappresenta un’opportunità per creare un ecosistema finanziario più sicuro, trasparente e competitivo, capace di rispondere ai bisogni dei clienti digitali ed esigenti. Le sfide legate alla semplificazione delle procedure e all’educazione finanziaria possono diventare leve fondamentali per il futuro del settore».

Il report sottolinea anche come l’adozione crescente di strumenti digitali stia spingendo gli operatori a investire in tecnologie intelligenti e soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, per garantire processi più efficienti e personalizzati.

Gli esperti di CRIF evidenziano infine che il mercato dell’Open Banking è in continua evoluzione, sia sul fronte normativo che tecnologico, e rappresenta una leva strategica per la crescita dei servizi finanziari innovativi destinati a consumatori sempre più digitalizzati.

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