Tempi di pagamento, Cribis: alle aziende italiane in media servono 70 giorni

Le imprese italiane pagano più tardi rispetto a quelle di Danimarca, Germania, Francia, Stati Uniti e Cina

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Le aziende più virtuose, quelle che pagano le altre imprese con puntualità in Italia si trovano soprattutto a Nord – Ovest, con la Lombardia in testa. Lo rivela Cribis, nel suo Studio pagamenti 2024. Secondo l’indagine, nel primo trimestre di quest’anno i tempi medi di pagamento sono stati di 70 giorni. Il Sud si dimostra purtroppo ancora più lento.

A Nord – Ovest i versamenti più veloci

La zona più virtuosa d’Italia è il Nord – Ovest: 46,6% di pagamenti alla scadenza, 7,2% oltre i 30 giorni, con la Lombardia che guida la classifica (si distinguono Sondrio, Bergamo, Brescia, Lecco e Mantova). Si rispettano i tempi anche nelle regioni del Nord – Est. Qui quasi la metà dei saldi (47,3%), in base allo studio, è avvenuto alla scadenza. Invece solo il 6,5% dei pagamenti ha risentito di ritardi oltre i 30 giorni. La regione più puntuale di questa zona è l’Emilia Romagna (47,8% dei pagamenti in tempo e 6,2% oltre i 30 giorni), seguita da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Attraversando la Penisola in direzione Sud il tasso di tempestività si riduce. E così scopriamo che nelle regioni del Centro i pagamenti avvengono a scadenza nel 36,6% (nel Lazio solo il 29,2%) e con ritardi gravi all’11,1%. Al Sud e nelle Isole purtroppo soltanto il 28,3% dei pagamenti è a scadenza e il 15,1% oltre i 30 giorni. La maglia nera spetta alla Sicilia (22,8% e 18,4%), con un primato negativo per Trapani.

Male il settore della chimica

In Italia – rileva l’indagine – i pagamenti tra imprese stanno peggiorando: a marzo 2024 i pagatori puntuali erano il 40,4% e i saldi con oltre 30 giorni di ritardo il 9,7%, rispetto al 41,1% e 9,6% di fine 2023. Le imprese italiane pagano più tardi rispetto a quelle di Danimarca, Germania, Francia, Stati Uniti e Cina. Le microimprese sono le più puntuali (42,3%) ma anche quelle con i maggiori ritardi gravi (10,7%). Nel primo trimestre 2024, i ritardi gravi sono aumentati nei settori della chimica (16,7%) e delle costruzioni (15,4%) a causa della fine del superbonus.

“Essere puntuali nei pagamenti è indice di solidità e di un’economia sana, consente di pianificare gli investimenti – chiarisce Marco Preti, amministratore delegato di Cribis – ecco perché gli imprenditori, soprattutto i medio piccoli, hanno premuto per la riduzione dei tassi, così da avere più liquidità e un migliore accesso al credito”.