Ue: i fallimenti delle imprese ancora superiori ai livelli pre-pandemici

Nonostante il calo del primo trimestre di quest'anno, i crac restano molti. Trasporti e industria tra i settori più colpiti. I Paesi più interessati sono Lettonia, Svezia e Romani. Bene invece Grecia, Germania e Danimarca

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Resta al di sopra dei livelli pre-Covid il numero di aziende che hanno presentato istanza di fallimento in Ue nel primo trimestre di quest’anno. Anche se, secondo l’Eurostat, i crac sono diminuiti dello 0,8% all’inizio del 2024 dopo essere aumentati del 3,2% tra ottobre e dicembre 2023. Invece nella zona euro sono diminuiti del 2% rispetto al quarto trimestre, quando avevano subito un picco del 7,8%.

I fallimenti sono cresciuti nella maggior parte dei settori dell’economia, soprattutto nei comparti dei trasporti e logistica (+15,2%) e dell’industria (+9,1%). Al contrario, gli unici due settori in cui sono diminuiti sono stati il commercio (-3,3%) e le costruzioni (-1,2%).

Tra i Paesi con il maggior aumento trimestrale del numero di aziende dichiarate fallite svettano la Lettonia (+67,8%), la Svezia (+42,7%) e la Romania (+32,6%), mentre i maggiori cali hanno riguardato la Grecia (-40%), la Germania (-31%) e la Danimarca (-19,6%). Nel caso della Spagna, il numero di fallimenti nel primo trimestre è aumentato del 10,9% rispetto ai tre mesi precedenti, quando erano cresciuti dell’8,1%.

In Belgio si fondano più aziende

Secondo l’Eurostat il numero di aziende registrate in Ue tra gennaio e marzo di quest’anno è aumentato dell’1,6% rispetto ai tre mesi precedenti, quando erano diminuite dello 0,2%. Si tratta del miglior risultato dal 2018. Nel caso della zona euro, la cifra è aumentata del 2,6% rispetto all’1,8% del trimestre precedente.

Il Belgio (+21,9%) è stato lo Stato con la maggiore crescita di aziende registrate, davanti all’Irlanda (+17,6%) e all’Italia (+7,4%), mentre i maggiori cali sono stati osservati in Austria (-14,2%), Lussemburgo (-11,4%) e Romania (-10,3%). Nel caso della Spagna, il numero di aziende registrate nel primo trimestre è schizzato al 4,9% rispetto all’aumento del 4,3% alla fine dello scorso anno.