Unirec: in forte crescita gli importi affidati in Conto Terzi a 191 miliardi

Il settore del recupero crediti segna un +10% negli importi gestiti e un +23% negli importi recuperati, mentre l’uso dell’intelligenza artificiale si diffonde rapidamente

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Annual UNIREC 2025

Secondo il XV Rapporto Unirec, realizzato con Nomisma e presentato ieri a Roma durante l’Annual Unirec 2025, il settore del recupero crediti in Italia continua la sua espansione con un balzo degli importi affidati in Conto Terzi, che raggiungono un valore record di 191 miliardi di euro, segnando un incremento del 10% rispetto ai circa 174 miliardi del 2023. Si tratta del valore massimo registrato nel periodo di osservazione. Molto positiva anche la dinamica della performance, con gli importi recuperati che si attestano a 21 miliardi di euro, con una marcata crescita del 23% rispetto al 2023, spiega Unirec in una nota.

La crescita si riflette anche nel numero di pratiche affidate, aumentato del 25%, con un numero medio di oltre 300.000 pratiche gestite per azienda, un dato mai raggiunto prima. Le attività in Conto Terzi si dividono tra gestione per conto del cessionario (62% degli importi affidati) – tipicamente fondi che acquistano crediti da originator – e gestione per conto dell’originator (38%). Nel 2024 è quest’ultimo segmento a registrare la crescita più significativa: +25% rispetto al 2023, contro il +2% del segmento cessionario.

Secondo quanto riferisce Unirec, il segmento originator ha anche trainato i risultati in termini di recupero: «24% rispetto all’11% medio». Sul fronte del Conto Proprio, si rileva una sostanziale stabilità per importi e pratiche gestite, ma lo stock complessivo è triplicato, raggiungendo i 29,6 miliardi di euro, segnale di un focus crescente su crediti di importo più elevato.

In termini di committenza, è stabile da anni la prevalenza del settore bancario (che rappresenta il 61% degli importi) seguito da quello finanziario (33%) per quanto riguarda gli importi affidati, mentre per quanto riguarda il numero di pratiche domina il settore Utility e Telecomunicazione, che rappresenta il 55% del totale (in crescita del 10% rispetto al 2023).

La phone collection continua a dominare come metodo di recupero, coinvolgendo l’83% delle pratiche. Sul fronte della redditività – segnala Telebosa – il XV Rapporto Unirec sottolinea la discesa della provvigione media, che ha segnato un decremento ulteriore rispetto al 4,1% del 2023, toccando il 3,9%. La marginalità delle aziende del settore sembra sempre più legata alla dimensione, con una correlazione positiva al crescere della classe di fatturato.

Dal punto di vista geografico, Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia ed Emilia-Romagna sono le regioni leader negli affidamenti e nel miglioramento delle performance di recupero. Inoltre, il rapporto rileva un’inversione nei pesi tra crediti B2B e B2C, con il B2C ora predominante nel totale affidato, soprattutto nel segmento originator.

Il settore continua a mostrare una forte concentrazione, con il 14% delle imprese a fatturato superiore a 20 milioni di euro che genera il 74% del fatturato totale. Significativo è l’ingresso dell’intelligenza artificiale, adottata dal 41% delle aziende, anche se per la maggior parte solo da poco tempo; l’IA viene utilizzata soprattutto per il monitoraggio dei dati e l’automazione dei processi, con miglioramenti tangibili in termini di velocità e controllo delle attività.

Il presidente di Unirec, Marcello Grimaldi, sottolinea come «il settore, grazie alla sua solidità e alla spinta innovativa, sia pronto ad affrontare le sfide legislative e di mercato attuali», mentre Nomisma evidenzia «il valore del rapporto come strumento concreto di analisi e confronto».