"Le banche non hanno il corno della fortuna. Coi tassi cosรฌ bassi la rischiositร del prestito รจ alta" e "quindi c'รจ una possibilitร di nuovi incrementi di crediti deteriorati, soprattutto se non c'รจ una stabilitร di politiche economiche prospettive sulle due sponde dellโAtlanticoโ.
Lo ha detto sabato scorso il presidente dellโAbi, Antonio Patuelli, intervenendo a Trento al Festival dellโEconomia.
Il commento di Massimo Famularo
Lโaffermazione che collega la riduzione dei tassi di interesse con la rischiositร dei finanziamenti appare di difficile interpretazione e, presa alla lettera, sembrerebbe presuppore una sorta di legame meccanico tra tassi di mercato e condizioni applicate alla clientela, che prescinde dalle prassi ordinarie di risk based pricing che, secondo le piรน recenti guidelines EBA, ย dovrebbero presiedere allโattivitร di Loan Orgination e Monitoring (https://www.eba.europa.eu/activities/single-rulebook/regulatory-activities/credit-risk/guidelines-loan-origination-and-monitoring).
Con riferimento allโandamento dei flussi attesi di nuovi crediti deteriorati, la previsione di un incremento appare al momento in controtendenza e, forse, si potrebbe leggere piรน come un invito a non abbassare la guardia, che non come una vera propria previsione quantitativa.
In sintesi, รจ possibile che le dichiarazioni del presidente Patuelli costituiscano un monito alla prudenza per le banche italiane a fronte di uno scenario internazionale oggettivamente caratterizzato da innumerevoli fattori di incertezza.