Ex Ilva, dichiarato lo stato d’insolvenza. Al via il commissariamento di Acciaierie d’Italia

La società torna in amministrazione straordinaria. Dopo il rigetto della richiesta di composizione negoziata della crisi, naufraga anche quella di concordato con riserva

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Lo stabilimento di Taranto di Acciaierie d'Italia

Il Tribunale di Milano, sezione fallimentare guidata da Laura De Simone, ha dichiarato nella giornata di ieri lo stato di insolvenza per l’ex Ilva, Acciaierie d’Italia Spa. La società, si legge nel provvedimento, è in uno stato di “irreversibile impossibilità di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni” e si rileva “l’assoluta assenza di una liquidità di cassa per la sopravvivenza della continuità aziendale diretta”. Il testo aggiunge anche che “la stessa non è in alcun modo contestata dalla società” ed “è stata acclarata” anche “dall’esperto” nel corso “della composizione negoziata e vagliata dal Tribunale” negli “argomentati provvedimenti adottati dal giudice designato per la conferma delle misure protettive richieste nel contesto della composizione”.

La composizione negoziata della crisi era già stata chiesta da Adi Spa col socio Mittal ma era stata rigettata dal Tribunale fallimentare, anche perché la società a fine novembre scorso aveva totalizzato debiti per 3 miliardi e 100 milioni, di cui circa 330 solo verso Snam Rete Gas per le forniture non pagate. Ora invece naufraga anche la richiesta di concordato con riserva presentata da Acciaierie al Tribunale per tutte le società della holding (Acciaierie d’Italia spa, AdI Energia, AdI Servizi Marittimi e AdI Tubiforma).

Secondo quanto riferisce il Sole24Ore si apre così di nuovo la strada all’amministrazione straordinaria che si è già insediata con il commissario nominato dal Mimit, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Giancarlo Quaranta. La società non potrà dunque evitare il commissariamento. A seguito della pronuncia, inoltre, si potranno sbloccare i finanziamenti statali della durata massima di cinque anni e con limite massimo di 320 milioni di euro per l’anno 2024, come previsto dal decreto ex Ilva il cui iter di conversione in legge è in corso in Senato.

Per effetto della dichiarazione d’insolvenza, inoltre, dovrebbe scattare un’inchiesta con ipotesi di bancarotta sulla gestione e i conti. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo finora senza indagati. Il prossimo 19 giugno si terrà l’udienza per l’adunanza dei creditori in cui si procederà – riferisce sempre il quotidiano economico – all’esame dello stato passivo. Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha firmato il decreto di nomina a commissari straordinari di Acciaierie d’Italia del professor Giovanni Fiori, esperto di corporate governance e internal auditing e del professor Davide Tabarelli, presidente di NE Nomisma Energia ed esperto di tematiche ambientali. I due commissari dovranno affiancare Quaranta, nominato lo scorso 20 febbraio, nella nuova procedura.