Gruppo Fire chiude bilancio 2024 con ricavi e AuM in crescita

Utile netto (3,6 milioni) in diminuzione rispetto al 2023 (4,8 milioni) per incrementi costi operativi e del personale necessari a rafforzare le funzioni di controllo e potenziare i progetti di digitalizzazione e innovazione

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Il Gruppo Fire, servicer italiano indipendente di crediti deteriorati, ha chiuso il bilancio consolidato 2024 con ricavi pari a 62,8 milioni, in crescita di 3,3 milioni (+5,6%) rispetto al 2023, e un EBITDA di 8,4 milioni con un’incidenza sui ricavi del 13,3%, mentre l’utile è in leggero calo a 3,6 milioni di euro rispetto ai 4,8 milioni del 2023.

In deciso incremento — sottolinea un articolo di BeBeez — sono stati gli asset in gestione a fine 2024, cresciuti a 23 miliardi di euro (+1,3 miliardi rispetto al 2023), e che fanno capo a oltre 4 milioni di posizioni gestite.

«I risultati 2024 confermano il trend di crescita dei ricavi che ha caratterizzato il gruppo negli ultimi cinque anni, principalmente attribuibile alla crescita organica delle linee di business trainanti e al costante rafforzamento dell’organizzazione e delle funzioni aziendali», ha commentato Sergio Bommarito, CEO di Fire Group, holding del Gruppo Fire.

Quanto alla redditività, l’EBITDA ha subito una riduzione di 1,2 milioni rispetto al 2023, principalmente dovuta all’incremento dei costi operativi e del personale. Investimenti, questi ultimi, fondamentali per rafforzare funzioni di controllo come il Risk Management e la Compliance e per potenziare i progetti di digitalizzazione e innovazione, due direttrici strategiche per la crescita e la redditività future.

Ha infatti spiegato a BeBeez Dario Amata, CFO del gruppo: «La dinamica dell’anno è stata molto semplice. Abbiamo proseguito la crescita dei ricavi grazie a una serie di acquisizioni (crediti NPL e financing cubano metà del fatturato, ndr), la redditività si è leggermente contratta in termini percentuali, perché nell’anno abbiamo speso tutto e questo ci mette in una postura positiva nel futuro perché potremo mettere a reddito le spese che abbiamo sostenuto. In particolare nel rafforzamento dell’organizzazione delle strutture di controllo e della linea manageriale nel mondo operation. Inoltre abbiamo speso in IT e concluso progetti di innovazione nell’ambito del recupero crediti. Tornando al business, siamo cresciuti in termini di masse gestite soprattutto rispetto agli UTP. Questo ci protegge da un mercato, quello degli NPL, già piuttosto maturo. Il nostro posizionamento di mercato oggi è vincente perché la stagione dei large ticket è finita e ora si lavora sui tagli medio-piccoli, dove noi siamo molto ben strutturati».

Da segnalare infine la buona performance del fondo Persefone, fondo di investimento alternativo dedicato alla gestione e valorizzazione di portafogli NPL e UTP di taglio medio-piccolo, lanciato da FIRE nell’aprile 2024 insieme a P&G SGR. Il fondo, dotato ora di un portafoglio di valore lordo complessivo di circa 350 milioni di euro, ha chiuso il 2024 con un apprezzamento del valore delle quote del 3,1%, realizzando il 108% degli incassi previsti dal Business Plan per il periodo di riferimento, confermando la performance positiva osservata nel 1° semestre.