NPL, Banco BPM verso la cessione di un portafoglio da 500 milioni

Il piano strategico approvato a fine 2023 prevede ulteriori cessioni di crediti deteriorati per circa 700 milioni di euro, con benefici attesi sullo stock di crediti deteriorati lordi e sulla qualità del credito complessivo dell'istituto

0
231
Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM

Banco BPM si prepara a vendere un portafoglio di non performing loans del valore di circa 500 milioni di euro per migliorare la qualità del credito dell’istituto. A rivelarlo è Milano Finanza, secondo cui l’operazione è un segnale di ripartenza del mercato italiano del credito deteriorato, ‘quiescente’ e assai meno vivace rispetto al passato. L’operazione di Banco BPM, che coinvolge investitori italiani e internazionali, potrebbe essere uno dei principali deal del secondo trimestre dell’anno. Le trattative previste nei mesi primaverili e in estate, potrebbero concludersi entro l’anno.

Inoltre, la banca – sempre secondo la testata finanziaria – potrebbe presto assoldare un advisor finanziario per valorizzare una parte delle proprie attività nel comparto del leasing, con un portafoglio stimato intorno ai 400 milioni di euro, principalmente composto da crediti non performing. Tutto ciò rientra nella strategia di Banco BPM di ridurre le esposizioni nette deteriorate, con sofferenze in calo a 600 milioni e inadempienze probabili a 1,2 miliardi a fine 2023. Il piano strategico approvato a fine 2023 prevede ulteriori cessioni di crediti deteriorati per circa 700 milioni di euro, con benefici attesi sullo stock di crediti deteriorati lordi e sulla qualità del credito complessivo dell’istituto. Queste cessioni comporteranno anche maggiori rettifiche di valore sui crediti, già considerate nel conto economico del 2023.

Banco BPM e il de-risking

Negli ultimi anni, Banco BPM ha attivamente ridotto il rischio delle sue attività, sia attraverso un’alleanza con Gardant (ex Credito Fondiario) nella gestione che tramite la cessione graduale di portafogli di crediti deteriorati. Questo ha portato a una diminuzione degli stock di crediti deteriorati, migliorando la qualità complessiva dell’attivo. A fine 2023, le esposizioni nette deteriorate ammontavano a 1,9 miliardi di euro, con sofferenze a 600 milioni (-13,1%), inadempienze probabili a 1,2 miliardi (-25,8%), ed esposizioni scadute nette a 67 milioni.

L’incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi è scesa al 3,5%, rispetto al 4,2% di inizio anno. Anche al netto delle rettifiche di valore, si osserva un calo dall’2,2% del 31 dicembre 2022 all’1,8% di fine 2023. Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è salito allo 0,41%, rispetto allo 0,39% di fine 2022.

Il piano strategico del 2023 prevede ulteriori cessioni di crediti deteriorati per circa 700 milioni di euro, con un chiaro beneficio futuro sullo stock di crediti deteriorati lordi e sulla qualità del credito complessivo dell’istituto. Le stime delle maggiori rettifiche di valore sui crediti sono già state considerate nel conto economico del 2023.