Ucraina : Fitch rating declassa a “C” il rating in valuta estera a lungo termine

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L’agenzia di rating internazionale Fitch Ratings ha declassato il rating di default dell’Ucraina in valuta estera a lungo termine (LTFC) dal livello “CC” al livello “C”, cioè da “probabile” a “inevitabile”. Il declassamento dell’LTFC IDR dell’Ucraina riflette l’opinione di Fitch secondo cui “l’accordo di principio raggiunto il 22 luglio tra il governo e alcuni detentori di Eurobond sui termini di ristrutturazione, dopo che il parlamento ha approvato la settimana scorsa una legislazione che consente al governo di sospendere i pagamenti del debito estero commerciale per tre mesi, sottolinea l’inizio di un processo simile al default”, si legge nella nota.

Secondo l’agenzia, “l’accordo riportato con i creditori commerciali esterni costituisce uno scambio di debito in sofferenza (DDE) secondo i suoi criteri di rating sovrano, poiché comporta una riduzione sostanziale dei termini, comprese riduzioni dell’importo del capitale e degli interessi, e un’estensione delle scadenze.”

Il 22 luglio, il primo ministro ucraino Denis Shmygal ha annunciato che la leadership del paese aveva raggiunto un accordo con il Comitato dei detentori di eurobond dell’Ucraina sulla ristrutturazione del debito estero. L’intesa consentirà a Kiev di risparmiare 11,4 miliardi di dollari sul servizio del debito estero nei prossimi tre anni e 22,75 miliardi di dollari fino al 2033. Ciò che, però, rappresenta appunto l’avvio di un default.

Il mantenimento del sostegno del FMI e dei creditori ufficiali è fondamentale per soddisfare gli elevati requisiti di finanziamento derivanti dalla guerra. Secondo le stime di Fitch il disavanzo pubblico dell’Ucraina rimarrà elevato, pari al 17,1% del PIL nel 2024, e un significativo consolidamento fiscale sarà limitato dalla continuazione della guerra (la spesa per la difesa era pari al 31,3% del PIL nel 2023), mantenendo un’elevata dipendenza dai finanziamenti esteri. Il debito – nella valutazione degli analisti dell’agenzia – salirà al 92,5% del PIL nel 2024, ben al di sopra della mediana del 70,3% prevista per i titoli sovrani con rating “B”/”C”/”D”, senza includere l’impatto della ristrutturazione del debito commerciale estero.

L’agenzia ha affermato che le riserve internazionali dell’Ucraina ammontavano a 37,8 miliardi di dollari a giugno, ma sono diminuite negli ultimi tre mesi a causa dell’aumento delle vendite di valuta. Una maggiore flessibilità del tasso di cambio, un policy mix credibile e il continuo sostegno ufficiale in linea con il programma del FMI riducono i rischi per la stabilità macroeconomica e finanziaria nel breve termine.

A metà giugno, il G7 ha concordato di fornire un prestito di 50 miliardi di dollari all’Ucraina da rimborsare con gli interessi ricavati dai beni russi congelati, il che potrebbe ridurre l’incertezza sulle fonti di finanziamento esterne nel 2025. Tuttavia, nell’opinione di Fitch, il rischio di una riduzione del sostegno statunitense dopo le elezioni di novembre, il supporto politico potenzialmente più debole in Europa e le limitazioni nella capacità delle banche locali di assorbire la crescente emissione di debito pubblico significano che, secondo Fitch, il finanziamento rimarrà difficile. Fitch prevede che la guerra continuerà per tutto il 2024 e fino al 2025 entro i suoi ampi parametri attuali. Sebbene non sia chiaro che nessuna delle due parti possa ottenere un vantaggio decisivo, non vi è nemmeno segno di volontà di fare concessioni, quindi la guerra potrebbe protrarsi ancora per molto. In un orizzonte più lungo, Fitch ipotizza una qualche forma di soluzione, ma ritiene più probabile un “conflitto congelato” che un accordo di pace sostenibile, almeno per un periodo significativo.