Banca d’Italia vara misure verso Bff, Banca di Credito Popolare e Mooney

L'attenzione della Vigilanza banaria resta alta. A febbraio scorso l'invito alla prudenza in un momento di utili record

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Il governatore di Bankitalia Fabio Panetta

Bankitalia ha varato nei giorni scorsi misure di Vigilanza nei confronti di alcuni istituti tra cui Bff, Banca di Credito Popolare e Mooney: in particolare – come riporta Milano Finanza – per Bff Bank dopo una recente ispezione, ha sospeso la distribuzione di utili e le retribuzioni variabili dei manager. Inoltre ha contestato l’attuale classificazione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione: per la banca potrebbe essere necessario più capitale per far fronte all’aumento dei prestiti scaduti. Bff, a tal fine, si servirà del patrimonio in eccesso e degli utili di quest’anno. Inoltre, è stata vietata a Mooney l’emissione di nuove carte di pagamento e l’apertura di nuovi conti di moneta elettronica fino al completamento delle verifiche antiriciclaggio.

Gli interventi della Vigilanza hanno riguardato anche la campana Banca di Credito Popolare, istituto di Torre del Greco, con la nomina di due commissari in temporaneo affiancamento al Cda. Nel 2023, infatti, a causa di interventi una tantum di riclassificazione contabile e della svalutazione di alcuni titoli in portafoglio, si è chiuso il bilancio con un netto negativo di 16,6 milioni di euro. Nel primo trimestre del nuovo anno tuttavia, la situazione accenna a migliorare.

L’invito a prepararsi alle sfide future

Il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha invitato le banche italiane ad alzare le proprie difese in questo momento in cui gli utili hanno raggiunto livelli record: nel 2023 le banche italiane hanno ottenuto utili per 32 miliardi e probabilmente quest’anno saranno registrati profitti simili. Gli istituti hanno inoltre capitale libero per circa 47 miliardi. Il timore infatti è che gli istituti siano poco prudenti dopo anni di alti profitti e di condizioni esterne transitorie, come i tassi alti in fase di discesa, l’abbondanza della liquidità Bce che si sta riassorbendo e le politiche economiche, ormai concluse, di contrasto alla crisi pandemica ed energetica.

Panetta aveva esposto il suo punto di vista sulla gestione degli NPL già a febbraio scorso, all’ultimo convegno dell’associazione finanziaria Assiom Forex. Bankitalia teme che in questo periodo di relativa tranquillità si possano formare squilibri che poi emergeranno in seguito, in fasi di debolezza congiunturale. Perciò sta valutando i piani di liquidità, con un occhio particolare alle banche con minore diversificazione della raccolta e che puntano sull’espansione dei depositi.

I crediti deteriorati

Sul fronte degli NPL, si teme che l’aumento dei tassi si faccia sentire su famiglie e imprese. Perciò Fabio Panetta ha lanciato un monito alle banche, richiedendo loro “prudenza nella classificazione dei prestiti e una scrupolosa applicazione dei principi contabili internazionali” al fine di riconoscere le perdite attese ed effettuare le relative rettifiche di valore, anche quando queste ultime non si sono ancora materializzate.

Si prevede infatti un graduale incremento del tasso di deterioramento dei prestiti che però dovrebbe restare molto inferiore a quello osservato nelle passate crisi. Le rettifiche su crediti dovrebbero aumentare fino a un livello circa doppio rispetto a quello del 2023, ma comunque lontano dai massimi. Le banche italiane sono poco vulnerabili per le esposizioni al settore immobiliare. L’aumento dei coefficienti patrimoniali dal 2020 è stato guidato dal calo delle esposizioni al rischio, anche per i prestiti garantiti dallo Stato, mentre il patrimonio è diminuito.

Una misura chiave è stata l’introduzione di una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer), creata da Bankitalia ad aprile. La riserva è pari all’1% delle esposizioni domestiche ponderate per il rischio di credito e di controparte verso i residenti in Italia. L’Italia era uno dei quattro Paesi in Europa a non avere buffer di questo tipo.