Illimity si allea con Apax Partners per creare partner tecnologico nel banking service

L'operazione genererà una plusvalenza netta stimata in 54 milioni. La banca ha approvato i conti trimestrali chiusi con un utile netto in diminuzione a 31 milioni (39 milioni nel 2023) su sui si riflette la decisione di abbandonare il segmento degli npl; sui risultati cresce il peso delle commissioni nette (+24%) e influisce la diminuzione dei costi operativi (-1,4%).

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Illimity stringe un’alleanza con il private equity Apax Partners per creare un player tecnologico di rilievo nel settore dell’intelligenza artificiale del banking service. L’operazione è stata annunciata lo stesso giorno in cui la banca fondata da Corrado Passera ha comunicato i dati del terzo trimestre del 2024, chiusi con un utile netto in diminuzione a 31 milioni su cui si è riflessa la decisione strategica di abbandonare il segmento degli npl.

L’accordo tra Illimity e Apax Partners- spiega Il Sole24 Ore – prevede la costituzione di una newco partecipata da Illimity al 48%, a cui la banca trasferirà i propri asset tecnologici e parte del personale. Le attività saranno focalizzate su tre principali linee di business: digital products, strategic tech consulting e banking servicing. Alla newco, inoltre, Illimity affiderà la gestione dei propri sistemi informatici. L’accordo, come indicato dalla società, si inserisce nella strategia di Illimity di valorizzazione sul mercato delle proprie competenze e capacità It, con l’obiettivo di mantenere anche in futuro il vantaggio tecnologico costruito in questi anni dalla banca, generando al contempo importanti benefici economici.

Illimity stima in 54 milioni di euro la plusvalenza netta dall’operazione, da contabilizzarsi al momento del perfezionamento della transazione, oltre ad un eventuale earn-out fino ad un massimo di 30 milioni.

Si prevede inoltre un impatto positivo complessivo in termini di Cet 1 ratio stimato in circa 90 punti base e risparmi strutturali di costi It per un valore stimato in 14 milioni, nell’arco dei prossimi 4 anni con una partecipazione ai futuri proventi generati da business della Newco, e la potenziale ulteriore valorizzazione della quota di partecipazione. Al fine di incorporare gli effetti dell’operazione e di altre potenziali valorizzazioni nelle stime di crescita, la banca ha ritenuto opportuno posticipare al 2025 la presentazione del nuovo piano industriale.

«La plusvalenza generata è di 54 milioni di euro – ha confermato Corrado Passera, Ceo di Illimity Bank – portando un beneficio patrimoniale di circa 90 punti base. Inoltre, gli utili prodotti da questa nuova società e il suo valore nel tempo contribuiranno in modo rilevante ai risultati strutturali della banca. Dall’anno scorso ci siamo posti l’obiettivo di realizzare ogni anno almeno un’operazione straordinaria sulla tecnologia o sugli attivi, per accelerare la creazione di valore. L’anno scorso abbiamo realizzato un’operazione con Engineering, mentre quest’anno abbiamo collaborato con Apax Partners. Questa nuova operazione non si sovrappone in alcun modo con Engineering, ma si basa su prodotti sviluppati in ambito Ai, Esg e cloud».

Il cda di Illimity ha anche approvato, appunto, i risultati al 30 settembre che vedono l’utile netto a 31 milioni di euro rispetto ai 39 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato lordo di gestione è pari a 68 milioni di euro rispetto ai 71 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2023, escludendo la plusvalenza della piattaforma It di 54 milioni di euro, sostenuto sia dall’aumento delle commissioni nette (+24% rispetto a un anno fa), che dal calo dei costi operativi (-1,4%) che hanno iniziato a beneficiare dei risparmi relativi alla minore attività di servicing e due diligence, nell’ambito della strategia di diminuzione degli investimenti diretti in portafogli Npe. «Questo – ha continuato Passera – è l’anno di transizione in cui riduciamo significativamente il peso degli investimenti diretti in portafogli di Npl e rafforziamo ulteriormente il nostro core business, focalizzato sul credito performing e reperforming alle Pmi. Nonostante questa svolta significativa, i risultati operativi hanno in parte già assorbito il cambiamento».