Private debt in Italia: investimenti in forte crescita nonostante il calo della raccolta

Il mercato del private debt segna +66% negli investimenti nel primo semestre 2025, mentre la raccolta scende a 464 milioni di euro

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Il mercato del private debt in Italia continua a crescere in termini di investimenti, ma mostra segnali di rallentamento sul fronte della raccolta. Secondo i dati presentati da AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, nei primi sei mesi dell’anno l’ammontare investito ha raggiunto 2.112 milioni di euro, segnando un incremento del 66% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre la raccolta complessiva si è attestata a 464 milioni, in calo del 21% rispetto ai 589 milioni raccolti nel primo semestre dello scorso anno.

L’attività ha coinvolto 94 società, con un aumento del 18% rispetto al periodo precedente, confermando l’espansione di un mercato ancora giovane ma in rapida evoluzione.

La raccolta è stata trainata principalmente dal settore pubblico e dai fondi di fondi istituzionali, seguiti da fondi pensione, casse di previdenza e banche, con una netta prevalenza di capitali domestici (99%). Sul fronte degli investimenti, i soggetti italiani hanno realizzato il 61% delle operazioni, mentre gli operatori internazionali hanno rappresentato il 78% dell’ammontare investito.

La maggior parte delle operazioni ha riguardato finanziamenti senior, con una durata media di quasi sei anni e uno spread medio sul tasso Euribor di 4,90 punti percentuali. Circa un terzo dei finanziamenti è legato a criteri ESG.

Il capitale è stato impiegato soprattutto per progetti di sviluppo e crescita esterna, ma anche per buy out, con una concentrazione geografica significativa in Lombardia e Veneto e una prevalenza di investimenti nel settore dei beni e servizi industriali e nell’energia e ambiente.

«Lato investimenti, nei primi sei mesi dell’anno l’attività del private debt si è concentrata in egual modo sia sulle piccole sia sulle grandi imprese, fornendo capitali per la crescita, ma anche supportando gli operatori di private equity nelle operazioni di leveraged buy out», ha dichiarato Innocenzo Cipolletta, presidente di AIFI, sottolineando però come la raccolta resti ancora bassa e necessiti di un’azione di sistema per aumentare la dimensione degli operatori italiani.

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